S.O.S. PAPASIDERO
Considerazioni e Commenti
Le bellezze naturali sono un patrimonio di tutti e non devono essere deturpate, ma godute e tutelate.
Il patrimonio inestimabile posseduto da Papasidero e che ho cercato di documentare in questo sito non può, però, diventare ostacolo al progresso civile ed economico della comunità che vi risiede, ma fonte di opportunità di crescita e di riscatto.
Ciò non è avvenuto a tutt’oggi.
La storia di Papasidero , a partire dall’inizio del XX secolo, è stata caratterizzata da un rapido spopolamento causato dall’emigrazione, da un conseguente invecchiamento della popolazione e da un continuo degrado del centro abitato che attualmente non conta più di 300 abitanti che arrivano a circa 1000 se si contano gli abitanti delle sue frazioni.
Senza drastici interventi che possono provocare un’inversione di tendenza, il paese è destinato a scomparire e con esso tutto il patrimonio antropologico, storico, archeologico, artistico da esso posseduto.
Questo non può essere permesso e l’amministrazione locale ha il dovere di proporre una strategia di uscita da questo tunnel che conduce verso l’oblio.
Io sono del parere, come lo ero quando ebbi l’opportunità di essere un amministratore di questo piccolo paese che mi è rimasto nel cuore e feci di tutto, con le esigue risorse allora disponibili, di poterli realizzare, che il problema di Papasidero si possa risolvere perseguendo questi tre obiettivi:
- Allentamento del suo isolamento
- Reperimento, catalogazione e conservazione del suo patrimonio artistico, culturale e umano;
- Valorizzazione del suo centro storico e delle risorse storiche e naturalistiche del suo territorio.
Il primo obiettivo si realizza facendo prevalere una mentalità ambientalistica aperta alle innovazioni non invasive e rispettose delle peculiarità territoriali.
Una strada a scorrimento veloce non deturpa necessariamente un territorio se si usano nella sua progettazione gli accorgimenti necessari per evitare un impatto ambientale in contrasto con le peculiarità paesaggistiche dei luoghi che attraversa.
La tutela dell’ambiente deve essere propositiva e non solo ostativa.
Si deve tenere in debito conto il disaggio atavico provocato dall’isolamento e porvi rimedio sfruttando le risorse disponibili, rispettando l’ambiente.
Si immagini, ad esempio, il beneficio economico e il favorevole impatto sociale mutuati da un collegamento agevole traPapasidero e Laino effettuato percorrendo la sponda destra del fiume Lao, lungo un percorso in parte in galleria e in parte mimetizzato dalla folta vegetazione e l’ulteriore beneficio dell’agevole comunicazione con Scalea attraverso l’ampliamento dell’attuale percorso della strada provinciale modificato in punti strategici per attenuare la sua tortuosità.
Tali opere provocherebbero un trascurabile impatto ambientale, permetterebbero un incremento abitativo del centro storico, un vasto bacino d’utenza al sito archeologico del Romito, un collegamento veloce tra la costa e l’autostrada, la costa e il Pollino, il mar Tirreno e il mare Ionio.
Invece di porre veti indiscriminati alla realizzazione dell’ampliamento delle strada provinciale Scalea Mormanno che provocano, di fatto, il blocco della sua realizzazione e la perdita del relativo finanziamento, gli ambientalisti potrebbero entrare nel merito del progetto e rivendicare un percorso più ecocompatibile e permettere la realizzazione del primo lotto che collega Scalea a Santa Domenica Talao con tutti gli accorgimenti per evitare gli inconvenienti da loro paventati.
Le amministrazioni interessate sono colpevoli per non aver sollecitato efficacemente l’inizio dei lavori, anche in considerazione dell’attuale crisi occupazionale.
Il secondo obiettivo deriva dalla considerazione che il futuro deve affondare le sue radici nel passato di una comunità.
Il passato della comunità papasiderese, come si evince dalla ricerca storica riportata in questo sito, presenta aspetti interessantissimi che dimostrano la sua pregressa vitalità intellettuale e morale.
La realizzazione di un archivio comunale che documentasse la storia della popolazione, rappresenterebbe un puntello al suo declino e un punto di partenza per il suo riscatto che potrebbe iniziare proprio dalla realizzazione del terzo obiettivo: valorizzazione del centro storico e delle risorse storiche e naturalistiche del suo territorio.
Qualche proposta:
-Creazione di un parco archeologico nella zona della Grotta del Romito per la valorizzazione degli importantissimi reperti venuti alla luce durante le campagne di scavi che si sono succeduti a partire dalla data della sua scoperta;
-Ristrutturazione del centro storico per la realizzazione di un paese-albergo;
-Individuazione di percorsi attraverso la natura lussureggiante che circonda il paese arricchendoli di zone di sosta attrezzate e di posti di ristoro.
Ho esposto le mie personali opinioni per rispondere al titolo di questa pagina che risulta aperta al contributo di tutti, anche in disaccordo da quanto sono andato affermando.
La cosa importante è fare qualcosa affinché il nome di Papasidero non rimanga solo nella Storia.
Sono graditi i tuoi Commenti alle considerazioni sopra esposte che puoi inserire cliccando sull’icona a fondo pagina.
Segnalo al Sindaco e a tutti gli Amministratori di Papasidero una notizia apparsa nel sito di Radio One:
La notizia è la seguente:
“ Parte il censimento delle grotte naturali e artificiali nel territorio di Orsomarso. Lo studio sarà effettuato dal Gruppo Speleologico “ Cudimpuli” con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale”
Un’iniziativa analoga da effettuare sul territorio di Papasidero è altamente auspicabile.
La frequentazione del territorio del nostro Comune da parte dell’uomo paleolitico e dei monaci basiliani potrebbero aver lasciato ulteriori tracce che arricchirebbero ancora di più il patrimonio archeologico e artistico che Papasidero già possiede.
Invito, pertanto i nostri Amministratori ad approfondire la notizia riportata e, se lo ritengono opportuno, possono attivarsi per censire anche le nostre grotte.
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