Tra i personaggi che hanno onorato il borgo con la bontà delle loro opere e l’esemplarità della loro vita ricordiamo:CARLO PAOLINO: ( Papasidero 1723, Napoli 1803).
Si dedicò, a Napoli, all’insegnamento delle lettere classiche e fu precettore presso la casa reale dei Borboni.
Nel 1770 curò l’edizione critica delle opere di Gabriel de l’Aubespine, vescovo di Orleans dal 1604 al 1630. Il relativo e-book, pubblicato da Google, può essere visionato al seguente link : http://books.google.it/books?id=_a6tRfgOCD0C&printsec=frontcover&dq=%22Carlo+Paolino%22&hl=it&sa=X&ei=fDe1U-SlEemg0QW9_IGgAg&ved=0CD4Q6AEwBzgK#v=onepage&q=%22Carlo%20Paolino%22&f=false
Nel 1781 tradusse dal francese il XXVII-mo Tomo della Storia Ecclesiastica di Mons. Claudio Fleury relativa agli anni 1596-1750. Anche questo lavoro è stato trasformato da Google in e-book e consultabile al link:
Continuazione_della_Storia_ecclesiastica. Vol. 27
Nel 1782 pubblicò la traduzione, con note critiche e filologiche, delle commedie di Terenzio Afro ( in tre tomi). Si tratta dell’opera che ha definitivamente inserito l’autore nel mondo letterario e ciò, di recente, è stato riconosciuto da Google che ci offre tutti e tre i tomi trasformati in e-book , tratti dai testi originali conservati nella biblioteca “De la Ville” di Lione e consultabili ai link:
Le_commedie_di_P_Terenzio_Africano Tomo 1
Le_commedie_di_P_Terenzio_Africano Tomo 2
Le_commedie_di_P_Terenzio_Africano Tomo 3
Nel 1795 diede alle stampe un analogo lavoro su tutta l’opera poetica di Orazio ( in otto tomi).
Google ha reso di pubblico dominio il testo del sesto tomo dell’opera di Orazio tradotta da Carlo Paolino. Il link è il seguente:
Le_opere_d_Orazio_con_la_versione_italiana di Carlo Paolino
Filologo di chiara fama, la sua grande erudizione fu molto apprezzata dalla critica contemporanea e dalla gioventù studiosa dell’epoca a cui mise a disposizione strumenti didattici innovativi per facilitare il loro apprendimento delle materie umanistiche.
FRANCESCO MASTROTI: (Papasidero 1787, Napoli 1847).
Uomo di vasti interessi e, come tale, membro di varie accademie, fu soprattutto un’interessante figura di pedagogista a cui si deve la traduzione, dall’inglese, del manuale del sistema di Bell e Lancaster (1819), importante opera pedagogica, resa nota in Italia dal Mastroti per la prima volta. Il link del Manuale è il seguente:
Manuale_del_sistema_di_Bell_e_Lancaster
Si adoperò per la diffusione del “mutuo insegnamento” nel Regno di Napoli e la sua opera fu molto apprezzata da importanti agenzie internazionali.
Nel 1820 pubblicò un corso di lingua italiana, del quale si stamparono cinque edizioni e che, con rescritto reale, fu adottato in tutti i licei e i collegi del Regno Borbonico.
Nel 1825 diede alle stampe una traduzione dall’inglese delle “Antichità Romane” di Alexander Adams.
Nel 1849 il corso di lingua italiana fu ristampato postumo con il titolo di “Istituzioni di Grammatica Italiana” che raggiunse le sei edizioni.
MARIA ANGELICA MASTROTI: (Papasidero 1851, Castelluccio 1891)
Visse in odore di santità. A sei anni si ammalò di tubercolosi che la costrinse all’immobilità per ben 13 anni.Quando tutti erano in attesa della sua imminente fine, fu miracolata nel 1870. Non cessarono, però, i suoi patimenti: un calcolo alla vescica le procurò indicibili sofferenze fino al 1873 quando un secondo intervento soprannaturale non la liberò dal male; ma il suo desiderio di espiazione la indusse a mortificare il suo corpo facendo uso di cilici, giacigli di spine e sottoponendosi a lunghi digiuni.
La sua vita ascetica le procurò frequenti estasi durante le quali colloquiava con la Madonna e il figlio che aveva tra le braccia. Il coinvolgimento spirituale ebbe anche conseguenze fisiche. Infatti una ferita da cui sgorgava spesso sangue si aprì spontaneamente sul costato e non si rimarginò più.
Nel 1890, per seguire il suo nipote Nicola avviato al sacerdozio, si trasferì a Castelluccio Superiore (Pz) dove continuarono a verificarsi fatti prodigiosi che coinvolsero la sua persona, tanto che la fama delle sue doti taumatirgiche si sparse in tutti i paesi limitrofi.
A Castelluccio si spense il 26 Maggio del 1896. La sua tomba è ancora oggi meta di pellegrinaggi di numerosi fedeli.
NICOLA DARIO: (Papasidero 1836, Papasidero 1912)
Esplicò la sua attività di orefice a Napoli e riuscì ad accumulare una cospicua fortuna grazie, anche, al suo matrimonio con Filomena Vacca. Tutto il suo patrimonio lo utilizzò per mettere a disposizione dei suoi concittadini servizi, per quei tempi, all’avanguardia. Provvide, infatti, a dotare il suo paese della luce elettrica, a costruire un asilo infantile retto dalle Suore Riparatrici del Sacro Cuore con l’annessa chiesa di S. Francesco di Paola, a costruire un nuovo cimitero, a collegare più agevolmente il Santuario della Madonna di Costantinopoli con il centro abitato, tramite un ponte sul fiume Lao, a lasciare in eredità a molte coppie giovani e povere del suo paese, piccole rendite per per rendere più agevole la formazione di nuove famiglie, oltre ad assicurare una cospicua rendita all’Asilo Infantile da lui fondato per permettergli , almeno all’inizio, il suo regolare funzionamento.